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NOTIZIA

Ecco un format di pochi minuti, più conciso, durante il quale esamineremo da vicino le novità dal mondo legate alla Storia e al lavoro della memoria, permettendoci così di renderci conto dell'impatto del passato le cui ripercussioni continuano nella nostra società contemporanea.

Nel corso di ogni episodio, analizzeremo come gli eventi storici passati continuano a influenzare le attuali dinamiche sociali, politiche e culturali su scala globale. Osservando queste connessioni tra passato e presente, cercheremo di capire come la storia continua a modellare il nostro mondo moderno, fornendo una prospettiva illuminante sui legami senza tempo tra eventi passati e questioni contemporanee.

Scopri gli episodi di questa raccolta audio

20 giugno 2023: Giornata mondiale del rifugiato
 

Oggi celebriamo la Giornata mondiale del rifugiato, 20 giugno 2023, un'importante occasione per rendere omaggio alla forza e al coraggio di coloro che sono stati costretti a lasciare i propri paesi d'origine per sfuggire a conflitti devastanti o disumane. In questo giorno significativo, è essenziale sottolineare che ogni individuo, ovunque, ha il diritto fondamentale alla sicurezza.

I dati allarmanti per il 2021 ci hanno rivelato una realtà toccante: ogni minuto che passa, 20 persone in tutto il mondo sono costrette ad abbandonare tutto ciò che conoscono per sfuggire alle devastazioni della guerra e della persecuzione implacabile o oppressiva.

Su Memento, oggi vorrei condividere con voi consigli riguardanti i media audiovisivi, radiofonici e letterari. Queste risorse forniranno una migliore comprensione delle condizioni di vita, sopravvivenza, viaggio e adattamento dei rifugiati in tutto il mondo.

Queste poche raccomandazioni ci offrono una prima porta verso una realtà a volte molto lontana dalla nostra, ma tuttavia fondamentale da comprendere. Potremo così sviluppare un’empatia più profonda nei confronti delle sfide affrontate dagli sfollati, e contribuire quindi ad aumentare la consapevolezza della necessità di garantire la dignità, la sicurezza e i diritti fondamentali di ogni essere umano, indipendentemente dal luogo di origine.

The Forgotten di Oppenheimer, dopo l'uscita del film di Christopher Nolan

In occasione dell'uscita del nuovo film di Christopher Nolan nel luglio 2023 in Francia, in questo episodio vi invito ad addentrarvi nell'ombra di uno dei progetti più segreti e influenti del 20° secolo: il Progetto Manhattan. Tuttavia, invece di concentrarci sui nomi famosi e sui volti iconici di questo storico evento, rivolgeremo la nostra attenzione a coloro che furono relegati in secondo piano in questo periodo, i dimenticati di Oppenheimer.

Dietro queste immagini di rinomati scienziati, scoperte rivoluzionarie e l’era atomica si nasconde un gruppo di persone i cui contributi al Progetto Manhattan sono stati in gran parte non riconosciuti, se non addirittura trascurati. Questi individui includono lavoratori locali, scienziati meno importanti, residenti del New Mexico e membri di comunità indigene le cui storie sono state spesso eclissate dalle narrazioni dominanti.

È importante notare che il Progetto Manhattan, lanciato durante la seconda guerra mondiale con l’obiettivo di sviluppare la prima bomba atomica, mobilitò migliaia di persone con talenti diversi. I lavoratori locali hanno lavorato in condizioni difficili, spesso esposti a rischi per la salute, ma il loro contributo vitale è raramente, se non per niente, messo in evidenza. Allo stesso modo, scienziati meno conosciuti ma ugualmente impegnati hanno contribuito con le loro competenze e idee innovative. Scoprendo questi aspetti meno conosciuti del Progetto Manhattan, possiamo ottenere una prospettiva più completa e ricca di sfumature di questo importante evento del 20° secolo, onorando al tempo stesso la memoria di coloro che furono ingiustamente relegati sullo sfondo della storia.

Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
- Dichiarazione universale dei diritti umani

Mentre le notizie dal mondo diventano piene di tragedie, con molti luoghi devastati e civili innocenti che perdono la vita, e intere comunità lasciate invisibili, in lotta per la sopravvivenza di fronte a un’oppressione disumana, è essenziale ritornare a un testo fondamentale per l’umanità. Un testo che trascende le barriere linguistiche e culturali per proclamare i diritti e le libertà inerenti a tutti gli esseri umani: la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Questa dichiarazione, adottata dalle Nazioni Unite nel 1948, incarna gli ideali universali di uguaglianza, giustizia e dignità umana.

Eppure oggi la sua essenza sembra svanire poiché davanti ai nostri occhi si svolgono atti crudelmente disumani, che schiacciano i valori sanciti da questo testo fondatore.

In un mondo in cui a volte la sofferenza sembra prendere il sopravvento, è imperativo richiamare i principi enunciati nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Questa dichiarazione riconosce il valore intrinseco di ogni individuo, affermando che tutti gli esseri umani nascono liberi ed uguali in dignità e diritti. Si afferma chiaramente che nessuno dovrebbe essere sottoposto a tortura o trattamenti crudeli, inumani o degradanti e che ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza personale.

Di fronte alle tragedie attuali, è imperativo che la comunità globale riaffermi il proprio impegno verso questi principi universali e lavori collettivamente per porre fine all’oppressione, all’ingiustizia e alla violenza. Basandoci sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, possiamo aspirare a un mondo in cui la dignità umana sia rispettata, dove prevalgano l’uguaglianza e la giustizia e dove ogni essere umano possa godere dei propri diritti fondamentali senza paura o discriminazione. È riaffermando questi valori che possiamo costruire un futuro più giusto e umano per tutti.

Guernica, ufficialmente luogo della memoria

In questo episodio condivido con voi una notizia importante in Spagna che segna un progresso significativo nel lavoro sul dovere di ricordare la guerra civile franchista: Guernica è stata ufficialmente designata quest'anno come “luogo della memoria”.

Questa decisione fa parte di una nuova legge che riconosce i diritti delle vittime e delle loro famiglie alla verità, alla giustizia e alla riparazione. Il testo mira a identificare tutte le vittime, siano esse uccise, imprigionate, perseguitate o esiliate, e a concedere loro un riconoscimento ufficiale. Un passo avanti significativo in questa legislazione risiede nel divieto di simboli, nomi di strade e monumenti che glorificano il regime franchista. Incoraggia inoltre l'installazione di targhe commemorative in onore specifico delle vittime della guerra civile e della dittatura. La legge prevede inoltre la creazione di un Alto Commissariato per la Memoria Democratica, ente incaricato di coordinare le attività legate al riconoscimento e alla promozione della memoria democratica. Inoltre, incoraggia l’attuazione di programmi educativi volti a sensibilizzare le giovani generazioni su questo periodo cruciale della storia spagnola.

Oltre a queste iniziative, la legge prevede misure di riparazione per le vittime e le loro famiglie, che vanno dall'accesso all'assistenza legale alla documentazione e agli archivi, nonché programmi di assistenza medica e psicologica. Queste disposizioni sottolineano l’impegno a riconoscere pienamente la sofferenza subita dalle vittime di questo periodo oscuro della storia spagnola e a lavorare attivamente per la riconciliazione e la preservazione della memoria democratica.

16 novembre 2023 - Giornata mondiale per la tolleranza

In questo giorno del 16 novembre 2023, che segna la Giornata internazionale della tolleranza, mi è sembrato importante dedicare un episodio del podcast alla promozione del rispetto, della diversità culturale, dell'accettazione reciproca e della convivenza pacifica. L’obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sui valori fondamentali della tolleranza e combattere risolutamente l’intolleranza, la discriminazione e la violenza legate ad aspetti quali la religione, l’origine etnica, il genere, l’orientamento sessuale e altre differenze.

Su Memento vorrei condividere alcuni consigli audiovisivi, radiofonici e letterari. Queste opere invitano a una profonda riflessione sul valore della tolleranza, sulla celebrazione della diversità e sulla promozione della pace. Tra un suggerimento e l'altro, avrai l'opportunità di ascoltare alcuni estratti dal famoso "Trattato sulla tolleranza" di Voltaire, pubblicato nel 1763. Il Trattato sulla tolleranza di Voltaire rimane un pilastro letterario senza tempo, sottolineando l'importanza di accettare e rispettare le credenze e le differenze degli altri. .

Voltaire difende il principio fondamentale della convivenza pacifica nonostante le differenze di credo. Assorbendo queste raccomandazioni culturali, aspiriamo a rafforzare la nostra comprensione della tolleranza e a incoraggiare discussioni aperte e inclusive. È abbracciando la diversità e rifiutando ogni forma di intolleranza che contribuiamo a costruire un mondo in cui ogni individuo possa vivere nel rispetto reciproco, nella comprensione e nella pace.

27 gennaio 2024 - Giornata in memoria dei genocidi e nella prevenzione dei crimini contro l'umanità

Il 27 gennaio 2024 commemoriamo il 79° anniversario della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau, una giornata dedicata alla memoria dei milioni di vittime dell'Olocausto. Questa data simbolica ci ricorda l'incommensurabile orrore vissuto da milioni di persone, in particolare ebrei, ma anche rom, persone con disabilità, omosessuali e altri gruppi minoritari, deportati, torturati e sterminati dal regime nazista. È un momento per ricordare, onorare la memoria dei defunti e riaffermare il nostro impegno per la giustizia, la tolleranza e la tutela dei diritti umani.

In questo giorno importante, rinnoviamo il nostro impegno a condividere le storie strazianti dei sopravvissuti e a insegnare le lezioni dell’Olocausto al fine di prevenire ogni forma di discriminazione, odio e violenza nel nostro mondo contemporaneo. Questa tragedia storica ci ricorda l’importanza cruciale di non dimenticare mai le atrocità del passato e di lavorare collettivamente per preservare la dignità umana. Approfittiamo di questa triste celebrazione per ricordare le profonde parole di Elie Wiesel, scrittore, filosofo e sopravvissuto all'Olocausto, pronunciate durante la commemorazione del 50° anniversario della liberazione di Auschwitz nel 1995. Le sue parole risuonano con forza e ci guidano nella riflessione su il significato dell'indifferenza, il dovere di ricordare e la necessità di impedire l'oblio. Wiesel, in quanto testimone diretto dell'Olocausto, sottolinea l'importanza vitale di preservare la memoria per evitare che tali eventi si ripetano. Le sue parole rimangono una fonte di ispirazione per ricordarci la nostra responsabilità collettiva verso la giustizia e l’umanità.

17 ottobre 1961: l'Assemblea nazionale adotta una proposta di risoluzione che condanna il massacro

Il 17 ottobre 1961 resta una data tragica, spesso dimenticata, nella storia franco-algerina. Quel giorno, migliaia di algerini, accompagnati dalle loro famiglie, si radunarono pacificamente per le strade di Parigi per protestare contro un coprifuoco discriminatorio imposto dal prefetto di polizia Maurice Papon, con l'appoggio del governo francese dell'epoca. Organizzata dal Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), questa manifestazione mirava a denunciare l'ingiustizia e la discriminazione subita dagli algerini in Francia.

La risposta delle autorità francesi è stata estremamente brutale. Le forze di polizia hanno represso violentemente i manifestanti, aprendo il fuoco e provocando la morte di numerosi algerini.

Quasi quindicimila persone furono arrestate, detenute in condizioni disumane, torturate e alcune uccise. Stime credibili parlano di quasi trecento vittime. Per decenni questa tragedia è rimasta nascosta, tenuta nell’oblio dal silenzio ufficiale e dal mancato riconoscimento. Tuttavia, giovedì 28 marzo 2024, l’Assemblea nazionale francese ha compiuto un passo storico adottando una risoluzione che condanna il massacro del 17 ottobre 1961. Sebbene simbolica, questa decisione rappresenta un gesto cruciale verso il riconoscimento di questa pagina oscura della storia franco-francese. Storia algerina.

11 luglio 1995 – L’ONU proclama l’11 luglio giornata internazionale di commemorazione del genocidio di Srebrenica

L'11 luglio 1995, dopo tre anni di conflitto intercomunitario in Bosnia, le forze serbo-bosniache, al comando del generale Ratko Mladić, conquistarono la città di Srebrenica, un'area che le Nazioni Unite avevano dichiarato "zona sicura". Ciò che seguì fu una delle peggiori atrocità commesse in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale: circa 8.000 uomini e adolescenti musulmani furono sistematicamente giustiziati, mentre quasi 30.000 donne, bambini e anziani furono espulsi come parte di una vasta operazione di pulizia etnica, costituendo un crimine di guerra di proporzioni tragiche.

Con l’avvicinarsi del 30° anniversario di questa tragedia, le Nazioni Unite hanno proclamato l’11 luglio “Giornata internazionale di riflessione e ricordo del genocidio di Srebrenica del 1995” . Questa risoluzione, adottata il 23 maggio 2024, condanna fermamente qualsiasi tentativo di negare la storicità del genocidio così come gli atti che glorificano i responsabili di questi crimini. Sebbene questa iniziativa abbia fatto arrabbiare Belgrado e il leader serbo-bosniaco, essa mira a incoraggiare la riconciliazione e impedire il ripetersi di tali crimini.

17 ottobre 1961: l'Assemblea nazionale adotta una proposta di risoluzione che condanna il massacro

Il 17 ottobre 1961 resta una data tragica, spesso dimenticata, nella storia franco-algerina. Quel giorno, migliaia di algerini, accompagnati dalle loro famiglie, si radunarono pacificamente per le strade di Parigi per protestare contro un coprifuoco discriminatorio imposto dal prefetto di polizia Maurice Papon, con l'appoggio del governo francese dell'epoca. Organizzata dal Fronte di Liberazione Nazionale (FLN), questa manifestazione mirava a denunciare l'ingiustizia e la discriminazione subita dagli algerini in Francia.

La risposta delle autorità francesi è stata estremamente brutale. Le forze di polizia hanno represso violentemente i manifestanti, aprendo il fuoco e provocando la morte di numerosi algerini.

Quasi quindicimila persone furono arrestate, detenute in condizioni disumane, torturate e alcune uccise. Stime credibili parlano di quasi trecento vittime. Per decenni questa tragedia è rimasta nascosta, tenuta nell’oblio dal silenzio ufficiale e dal mancato riconoscimento. Tuttavia, giovedì 28 marzo 2024, l’Assemblea nazionale francese ha compiuto un passo storico adottando una risoluzione che condanna il massacro del 17 ottobre 1961. Sebbene simbolica, questa decisione rappresenta un gesto cruciale verso il riconoscimento di questa pagina oscura della storia franco-francese. Storia algerina.

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